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mercoledì 3 febbraio 2016

I cambiamenti



Conto su questa scacchiera lo scacco matto fatto più volte. Tutte le pedine in vittoria. Quelle che restano indietro sono la malattia. Ho detto appunto che restano indietro, non sono fuori dal campo di battaglia. Sono tutti chiusi nello stesso perimetro. La differenza sta nello spazio e nella libertà con cui le prime si muovono rispetto alle altre. Non più una mente controllata da un mostro creato dalla sua stessa fame d'amore. I numeri non ti ingabbiano più. Smetti di punire te stessa infliggendoti digiuni e colpevolizzandoti per una fame che non vuoi avere.
Mi hanno chiesto se fossi consapevole che una volta uscita dall'anoressia, lei non mi avrebbe più toccata.
Ne ero consapevole? Mi chiedevo solo come fosse possibile mentre le labbra pronunciavano un sì.
Com'era possibile che qualcosa che aveva controllato la mia vita per anni d'un tratto cessasse di esistere? Una vita senza lei. Una vita con me.
L'avrei forse dimenticata? Ogni cosa si sarebbe azzerata e tutto sarebbe ricominciato senza il pensiero di relazionarsi con il mondo attraverso il proprio peso corporeo e il cibo?
No. Resta una porta chiusa nella mente. Un ospite al quale non rivolgi la parola. Lei non mi avrebbe più toccata perché io non glie l'avrei più permesso da quel giorno in poi.
E' il cane da guardia delle debolezze che l'hanno creata. Quando qualcosa dentro e fuori crolla lei abbaia, ma è al guinzaglio. Non può più mordere.
Qualcosa però viene polverizzato dal campo di battaglia, non esiste più: tutti gli atteggiamenti da anoressica nei quali ti rifugiavi. Il tuo “no” alle uscite, i tuoi “no” ai pasti, il tuo “no” al mondo. Smetti di pensare attraverso la malattia. Cessi di essere il suo filtro. Persino il tuo modo di vestire cambia per sempre. Gli abiti non sono più il rifugio dentro il quale nascondere il cibo a tavola. Nemmeno i bordi dei piatti lo sono. Non sei più Lei, le calorie e i numeri sulla bilancia non sono più il dizionario dei tuoi sentimenti, inizi ad essere te. La guarigione è questa tangibile libertà di vivere fuori da quelle catene che erano le tue stesse azioni e che al tempo stesso non ti appartenevano.
Rossella



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